
Dal 2009 a oggi, la quantità di calcoli sviluppati con i computer è aumentata del 550%, e questo pesa considerevolmente in termini di consumi energetici.
Nel 2009, le notizie segnalavano che la tecnologi digitale era arrivata a emettere tanta CO2 quanto l’aviazione: il 2% del totale delle emissioni. Ma secondo Network World da allora la quantità di calcoli sviluppati con i computer è aumentata del 550%. E l’intelligenza artificiale, il machine learning, consuma un’enormità di risorse energetiche. Attualmente si stima che il computing sia diventato una delle industrie più importanti per il consumo di energia.
CodeCarbon sta sviluppando una competenza nel calcolo delle emissioni delle attività di computing. L’argomento è particolarmente caldo: il climate change connesso alle emissioni di CO2 dovute al computing per il machine learninig – in particolare per il trattamento del testo scritto – era uno dei temi studiati da Timnit Gebru, già co-leader della squadra che a Google si occupa di etica dell’intelligenza artificiale, che è stata cacciata dall’azienda. Gebru in proposito denunciava, tra l’altro, il fatto che mentre il machine learning genera profitti per le aziende più ricche del mondo, il cambiamento climatico mette in ginocchio soprattutto le popolazioni più povere. L’amministratore delegato di Google, Sundar Pichai, si è poi scusato per il trattamento riservato a Gebru. Sta di fatto che con i comitati etici, Google non riesce a trovare una quadra: nell’aprile del 2019 il suo tentativo di costruire un comitato etico è fallito in una settimana.
Una nuova coscienza ecologica mette sempre più al centro la questione della sostenibilità dello sviluppo tecnologico compatibile con le esigenze del Pianeta. Un argomento su cui anche Greta Thumberg e le nuove generazioni possono riflettere. Per essere social e non dis-social.