Dal 20 Novembre (e fino al 23 Gennaio 2022), Ravenna rende omaggio a Napoleone, nel bicentenario della morte, con la mostra itinerante dell’artista francese Jean Gaudaire-Thor, al quale il dipartimento di Seine-Et-Marne ha dato l’incarico strategico e creativo per un’evocazione artistica, non agiografica, della figura di Napoleone. «Da parte mia, sono sempre stato attratto da soggetti di ampie vedute, che mi permettono grandi sconfinamenti. Questi soggetti, molto spesso lontani dalle mie solite passioni, mi
hanno permesso di cercare nuovi mondi. Sì, ci sono stati Cristoforo Colombo, Arthur
Rimbaud, Lazzaro, temi tanto inaspettati quanto opposti. Mi ha fatto molto piacere stare
con loro e, a dire il vero, accompagnarli nella loro seconda vita. Forse questo gioco di
fantasmi e doppi non è estraneo alla mia passione per l’antico Egitto. “La Campagne du
Monde” è diventata così il titolo generico di questa mia intima avventura pittorica su
Napoleone».
E’ con queste parole che Jean Gaudaire-Thor interpreta l’evocazione dell’epopea
napoleonica, la visione che la storia ci ha lasciato di Napoleone, inventando un altro modo
di raccontare, di accompagnarci attraverso i secoli, lontano dagli eterni dibattiti storici,
senza tener conto della cronologia o dello svolgimento temporale delle folgoranti conquiste
dell’uomo. Jean Gaudaire-Thor comincia a dialogare con Napoleone nel 2014, quando
è in soggiorno all’isola d’Elba, mentre l’isola celebra il bicentenario
dell’esilio dell’Imperatore. Al suo rientro inizia a documentarsi, leggendo pagine e
pagine di storia, centinaia di lettere e i tanti libri degli aiutanti di campo. Ha prodotto
quasi 400 opere, dipinti su tela, su carta, disegni, sculture, che indagano sulla
visione, immaginazione, sull’universo pluriverso di un Napoleone Bonaparte
insospettabilmente poetico, che scrive: «Preparo i miei piani di battaglia con i sogni dei
miei soldati addormentati».
La mostra celebrativa prende le mosse da Tolone, dove il giovane capitano di artiglieria si
guadagnò i gradi di generale e fece la storia dimostrando per la prima volta le sue doti di
grande stratega. La seconda tappa è stata Fontainebleau, nel cuore della città
imperiale, la Demeure du Parc con opere di incredibile modernità, ispirate all’epopea
dell’Imperatore e successivamente a Sens, nella Maison d’Abraham. Ora la mostra approda a
Ravenna, curata da Patrizia Poggi e Giancarlo Franco Bertaccini, ospitata nel Palazzo
dell’Orologio, nel cuore della città, il palazzo che ha assunto l’attuale facciata
neoclassica nel 1783, su progetto dell’architetto ravennate Camillo Morigia.
Un evento eccezionale accompagna la mostra, l’apertura del Palazzo Rasponi Murat,
dimora del Conte Giulio Rasponi sposatosi nel 1825 con Luisa Murat, figlia del re di Napoli
Gioacchino e di Carolina, sorella di Napoleone.
L’esposizione offre anche lo stimolo per commentare il modello di modernizzazione
della società economica, sociale e amministrativa proposto/imposto da Napoleone, che
lasciò tracce indelebili nello sviluppo successivo negli Stati dominati. La Romagna
sperimentò per prima questo modello di conquista attraverso la Repubblica Cisalpina,
che poi verrà esteso a tutta l’Europa.
Le opere esposte di Jean Gaudaire-Thor, ispirate al bicentenario napoleonico, interpretano
con il lume dell’arte questa complessità pluriversa delle gesta e della personalità del
Generale-Imperatore. Le sue composizioni ci fanno riflettere sul concetto stratigrafico della sua visione pluriversa del periodo napoleonico. Nei suoi “collages” d’immagini coesistono: le conquiste trionfali
e i “Disastri della guerra” di Goya; l’esotismo egizio e il neoclassicismo, la scienza esatta e
gli ineffabili amori privati, il carisma austero dell’imperatore e il sacrificio devoto delle
truppe; i segni imperiali del potere e il simbolo evocativo del cappello da generale; la
geografia con la storia. In questa mostra l’arte non vuol essere di propaganda e/o agiografia, come sarebbe tanto piaciuto a Napoleone, non deve evocare acriticamente le Res Gestae.
Per Jean Gaudaire-Thor anche l’estetica potrebbe essere un modo di coniugare
conoscenza ed estetica. Perché ancor oggi, nell’epoca dei veloci “Like”, vale il motto
illuminista: “Sapere aude!”. La mostra è accompagnata da un catalogo generale delle esposizioni itineranti, edito da Volonté d’Art e dall’Associazione Capit di Ravenna, con una prefazione di Thierry Lentz, direttore della Fondation Napoléon e uno scritto sull’età napoleonica in Romagna del
professor Hildalgo Cont. La mostra ha ottenuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ravenna e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna; è inserita nel calendario
delle manifestazioni ufficiali della Fondation Napoléon e gode del logo di “Année
Napoléon”.
L’ingresso alla mostra è gratuito. Necessari, per misure anticovid, mascherina, green pass
o tampone. Il Palazzo dell’Orologio è aperto con i seguenti orari: dal giovedì al sabato 15 – 18
domenica 10 – 12 15 – 18 – info: 0544 591715, info@capitra.it
L’ha ripubblicato su ROBERTO ALBORGHETTIe ha commentato:
RAVENNA: AN EXHIBITION TO PAY TRIBUTE TO THE EPIC OF NAPOLEON BONAPARTE IN THE BICENTENARY OF DEATH