
Guest Writer: KATIA RECA
NON SI PUO’ ASPETTARE IL NATALE…
Non si può aspettare il Natale
per riscoprire quanto sia importante
il calore e la gioia familiare.
Non si può aspettare il Natale
per circondarsi dei più cari degli affetti,
che ti scaldano il cuore e ti fanno sentire speciale, senza difetti.
Non si può aspettare il Natale
per rendersi conto delle sofferenze dell’umanità
che cerca di andare avanti con dignità.
Non si può aspettare il Natale
per sentirsi più generosi e altruisti
e compiere un atto di solidarietà
solo per un senso di pietà.
Non si può aspettare il Natale
per scoprire che il mondo è in affanno.
e che basterebbe poco per tentare di salvarlo.
Non si può aspettare il Natale,
un giorno l’anno, per ricordare
che su questa terra è l’amore che vale.
Un amore vero, pulito senza riserve
verso noi stessi, verso gli altri e verso chi è tra le stelle.
Non si può aspettare il Natale
per decidere di cambiare, perdonare
vivere e amare.
Non si può aspettare il Natale.
Katia Reca
katiareca@libero.it
*
IPOCRISIA
Forse sarà un’impressione, la mia,
che in questo mondo ci sia tanta ipocrisia.
Con l’arrivo delle feste comandate, regolarmente,
di gioia e di amore si parla ampiamente
e di buone azioni e solidarietà
verso coloro che vivono in difficoltà.
E allora in tv, in radio e sui giornali
arrivano come sempre puntuali
frasi bellissime, slogan d’effetto
per ricordarci di avere un cuore che batte nel petto.
Promuovere tante situazioni e possibilità
per far verso gli altri un gesto di generosità.
Associazioni di ogni genere e tipo
che, attraverso i media ci fanno l’invito
di collaborare con un versamento
per aiutare coloro che attraversano un brutto momento.
Per disgrazia, malattia e povertà
potergli restituire un pochino di dignità.
Avere un conto corrente a diposizione
sembra poter dare a tutto una soluzione.
Compiere una buona azione in modo così veloce e semplice è perfetto
per chi del suo tempo non ne vuole sprecare neanche un pezzetto.
Agire in questo modo darà la parvenza
di essere a posto con la propria coscienza.
Su questo modo di operare
non ho nulla da obbiettare.
Le donazioni servono di sicuro, sono importanti
per poter aiutare nel mondo i cuori affranti.
Ma guardiamoci intorno… non andiamo troppo lontano,
c’è anche qui qualcuno che vorrebbe una mano.
E non parlo di soldi o beni materiali.
Basterebbe davvero poco per essere solidali.
Dedicare il nostro tempo ai più sfortunati
per farli sentire meno soli e abbandonati.
Regalare loro le nostre attenzioni
renderà noi, delle persone migliori.
Katia Reca
katiareca@libero.it